Chi ha scritto i promessi sposi?

Chi ha scritto i promessi sposi?

I Promessi Sposi è uno dei romanzi italiani più famosi in assoluto. Romanzo storico ambientato fra il 1628 ed il 1630 in Lombardia, racconta la storia di Renzo e Lucia e del loro sfortunato amore: secondo i critici, questa opera è la più rappresentativa in assoluto del Risorgimento Italiano, ed è anche un grande simbolo della letteratura italiana nel mondo, assieme ad esempio all’opera di Dante.

Ma chi ha scritto I Promessi Sposi? Fu Alessandro Manzoni. Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni, questo il nome completo dell’autore, è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta italiano nato a Milano il 7 marzo del 1785.

Manzoni è considerato uno dei maggiori romanzieri mai vissuti in Italia, un grande poeta ed un grandissimo scrittore. Egli, secondo i critici, avrebbe gettato le basi dell’unità linguistica italiana.

Manzoni era un appassionato di scrittura e romanzi neoclassici e romantici. Nel corso della vita ebbe tantissimi riconoscimenti, sia accademici che pubblici, e contatti con i più grandi intellettuali dell’epoca come Goethe o Antonio Rosmini.

Manzoni cominciò ad imbastire I Promessi Sposi alla fine del 1821. Nella sua Villa di Brusuglio, dopo aver dato lettura di diversi romanzi europei, Manzoni cominciò a concepire la propria storia. La stesura del manoscritto si concluse il 17 novembre del 1823: era il Fermo e Lucia, l’opera dalla quale poi Manzoni avrebbe tratto I Promessi Sposi.

Il Fermo e Lucia non era adatto per essere diffuso, in quanto scritto in modo eccessivamente poetico ed artificioso. Inoltre sempre secondo Manzoni non sarebbe stato abbastanza poetico. Per questo Manzoni decide di trasportare la sua opera in toscano, con un linguaggio colloquiale, e pubblico la prima edizione del capolavoro de I Promessi Sposi con il nome della Ventisettana. Per dare vita alla stesura finale de I Promessi Sposi, però, Manzoni doveva anche venire in contatto con quel linguaggio toscano e quel modo di fare tipico della gente della regione. Per questo nel 1827 si trasferisce a Firenze per immergersi in toto in quella cultura e lingua e dare un tocco sempre più realistico al romanzo. Il romanzo venne pubblicato poi in un’altra edizione ancora più perfezionata nel 1940.

La fama del suo romanzo era tale che tutti, anche al di fuori dei circoli letterari, cercarono di contattare Manzoni, che venne anche ricevuto da Leopoldo II.

Di certo c’è che questo lavoro di Manzoni, che oggi si studia in tutte le scuole, è rimasto uno dei grandissimi capolavori della letteratura italiana nel mondo, ed un’opera immortale.

Grazia

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