Codice tributo 1712: cos’è, significato e uso

Codice tributo 1712: cos’è, significato e uso

Il codice tributo 1712 viene utilizzato dal contribuente per versare l’acconto sull’imposta sostituiva dei redditi derivati dalle nuove valutazioni del trattamento di fine rapporto (TFR), che va effettuato entro il 16 dicembre di ogni anno.

Come si usa?

Con il numero 1712 ci si riferisce al codice che indica la quota che il datore di lavoro deve erogare al proprio dipendente, alla fine del rapporto di lavoro.

Questo codice è legato strettamente al codice 1713, con cui si dovrà versare il resto dell’imposta sostitutive dei redditi rivalutati del TFR. Per usarlo correttamente, bisogna inserirlo nel modello F24. Quando si calcola la rivaluta il TFR, si deve tenere conto dell’1,50% fisso e del 75% dell’aumento del costo della vita Istat, che sia relativo al dicembre dell’anno prima.

Tutte le informazioni su come si inserisce nel modello, sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure ci si può rivolgere a un professionista.

La legge prevede che siano registrate le somme del TFR maturate nel corso dell’anno passato, dai dipendenti, compreso il calcolo dell’imposta sostitutiva. C’è da sottolineare che la contabilità può variare a seconda del numero dei dipendenti dell’impresa:

  • se la ditta ha un numero di dipendenti che non superi i cinquanta impiegati, il versamento dell’imposta dovrà essere versato entro il mese di dicembre, sotto la voce “ Erario c/imposta sostitutiva su TFR”, presente nel modello F24;
  • l’impresa che ha un numero di dipendenti superiore a cinquanta, può raggruppare il versamenti nel Fondo Tesoreria, in modo che un deposito possa essere restituito alla ditta, quando quest’ultima versa il TFR al lavoratore.

Come si inserisce nel modello F24

Per inserire questo codice nel modello F24, bisogna andare nella sezione “Erario”, dove si trovano sei colonne, da compilare da destra a sinistra, che comprendono le voci:

  • codice tributo, in cui si deve inserire il numero del codice identificativo;
  • rateazione/regione/prov./mese rif., dove vanno inserite il numero delle rate in cui si effettua il pagamento (in questo caso si tiene conto dei dodici mesi dell’anno);
  • anno di riferimento, ovvero l’anno passato;
  • importi a debito versati, il totale dell’imposta versata;
  • importi a credito compensati, che non va compilato, di solito;
  • saldo (A – B), colonna formata da una sola riga, dove si deve riportare la somma degli importi di debito e credito.

Alla fine della sezione si possono trovare anche le voci “codice ufficio” e “codice atto” che non vanno compilate.

Redazione

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