Simbolismo egizio: ecco tutti i significati

Simbolismo egizio: ecco tutti i significati

Sarà capitato a tutti di intravedere dei simboli egizi, e non solo sui libri di scuola. Come tatuaggi, ciondoli ed altri oggetti. Ma qual’è il loro significato?

L’ankh

Conosciuto anche come croce ansata, rappresentava la forza vitale. E’ di sicuro uno dei simboli più ricorrenti, nell’arte egizia, ed oltre a essere messa nelle mani degli dei, anticamente era posto insieme ai defunti, per favorirne il ritorno. Generalmente, veniva realizzato in oro, argento ed altri metalli.

Secondo alcuni studiosi, l’ankh era un oggetto fondamentale nell’iniziazione a dei riti misterici. Stando a quanto riporta Albert Champdor, ne Le livre des morts (1973), il cerchio di questa croce è l’immagine perfetta di tutto ciò che non ha fine né inizio, e lo stato di estasi in cui si trova un iniziato: chi ha in mano questa croce, ha in mano anche i misteri.

Altri studiosi, invece, credono che simboleggi la vita e l’immortalità, e che le braccia della croce sostengano il disco solare.

L’occhio di Horus

Noto anche con il nome di Udjat, rappresenta un occhio fortemente bistrato, sotto al quale si trova una testa di un falco stilizzata.

Nella mitologia egiziana, il sole e la luna erano rappresentati, rispettivamente, dall’occhio destro e sinistro, e dalla testa a forma di falco, la stessa del dio Horus. Si credeva che gli occhi del dio avessero dei poteri straordinari ed era quindi uno degli amuleti più diffusi, in Egitto.

Secondo la leggende, Horus sconfisse Seth, che aveva ucciso suo padre, ma nel farlo perse i suoi occhi. Automaticamente, il suo occhio (che può essere destro o sinistro) rappresenta anche la giustizia divina, nonché una stretta osservanza ai riti e alle leggi.

Veniva usato per propiziarsi salute e longevità, e per tenere lontani i ladri dalle tombe. Potevano proteggere anche le case da chi non aveva buone intenzioni.

Per realizzarli venivano usati i lapislazzuli, l’oro, inseriti in smalti, pietre preziose, argento ed altri metalli.

 Lo scarabeo egizio

Chiamato anche kheprer, è il coleottero sacro degli antichi egizi, nonché uno dei più diffusi portafortuna. Era la rappresentazione più o meno stilizzata dello scarabeo stercorario, piuttosto comune in Egitto.

I sacerdoti di Eliopoli lo veneravano come il dio Khepri, che aveva generato se stesso, ed aveva le stesse funzioni del dio del Sole, Ra. Secondo le credenze, lo scarabeo aveva la funzione di mantenere vivo il soffio vitale nelle persone, assicurandogli salute e protezione. Veniva inserito anche nelle fasce delle mummie, con delle formule, per impedire al cuore del defunto di testimoniare contro di lui al tribunale del Regno dei Morti, quando sarebbe stato bilanciato.

Proteggevano le persone dalle malattie e dal malocchio, soprattutto se riportavano anche delle formule magiche che ne rafforzavano il potere. Venivano realizzati in turchese, lapislazzuli, pasta di vetro, terracotta, ceramica, pietre dure, oro, argento ed avorio, e sormontavano anelli, orecchini, pendenti e spille.

La piramide

Non poteva di certo mancare la piramide, tra i simboli egizi, anche se furono usate come tombe solo nei periodi più antichi, della storia egizia. La più famosa è quella di Cheope, alta 146 metri, e realizzata con due milioni e mezzi di blocchi di pietra.

Per gli studiosi, esse rappresentavano l’incontro di due mondi, e l’ascensione dell’anima nel regno dell’aldilà. Come amuleto, veniva usata per elevare la materia al mondo spirituale, garantendo protezione e longevità. Venivano realizzate in oro, argento, cristalli o pietre dure.

Redazione

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