Jackson Pollock: chi era il maestro dell’action painting
Se la pop art ha rivoluzionato il concetto di arte consegnandola al mondo come qualcosa di smitizzato e standardizzato, chi prima di essa rivoluzionò proprio il modo vero e proprio di fare arte è di certo Jackson Pollock.
Chi era Jackson Pollock?
Paul Jackson Pollock era un pittore di origine statunitense vissuto nella prima metà del XX secolo ed è stato uno dei fondatori nonché dei maggiori rappresentanti di quello che viene definito action painting o espressionismo astratto.
Pollock è davvero il primo pittore di origine completamente statunitense che diede vita ad un movimento artistico in America e che gettò le basi per la seconda metà del secolo in cui prese vita la pop art. Nato nel Wyoming nel 1912, Pollock si trasferì con il fratello a New York nel 1929, dove entrambi ebbero l’opportunità di diventare allievi di Thomas Hart Benton, pittore che lavorava alla Art Students of League.
Benton aveva una particolare predilezione per la rappresentazione di paesaggi rurali. Il soggetto dei suoi dipinti era quasi esclusivamente la campagna americana che rappresentò in tutte le sue forme e colorazioni. Questo genere di pittura non interessava particolarmente al giovane Pollock. Egli però trovò molto interessante l’utilizzo che Benton faceva del colore nei suoi dipinti e soprattutto la libertà e l’indipendenza di espressione che l’artista aveva.
La tecnica pittorica
L’utilizzo del colore è di certo il tratto distintivo di Pollock che più di tutti seppe sperimentare e utilizzare il colore in tutte le sue forme, angolazioni e particolarità. Le sue vere e proprie “colate di colore” sui dipinti che lo resero famoso e diedero vita all’action painting sono il suo tratto peculiare.
Prima di quel momento il colore non era mai stato utilizzato in quel modo.
L’idea di Pollock di immergere nel colore e fissare sulla tela nastrini e altri oggetti di uso comune, lo rese di certo uno degli artisti più innovativi di tutti i tempi che creò quel punto di rottura in cui poi andò a nascere la pop art e tutte le arti del nuovo secolo. La rivista TIME nel 1956 soprannominò Jackson Pollock proprio “Jack the Dripper”. Rifacendosi al celebre “Jack the Ripper”, Jack lo squartatore, voleva indicare proprio la particolarità del suo tratto singolare e deciso.
La carriera di Pollock fu bruscamente interrotta dalla sua tragica morte che avvenne nel 1956 a causa di un incidente d’auto. Nonostante la sua prematura e tragica scomparsa Jackson Pollock fu in grado di rivoluzionare il mondo dell’arte. La sua volontà di non utilizzare i pennelli ma solamente il tratto lasciato dal colore attraverso le sue mani è stato l’elemento di rottura più forte. Questo ha innescato il processo di trasformazione dell’arte di Pollock. Processo progressivo e inesorabile che ha per sempre cambiato l’arte e il suo profondo significato.