Pop art: cos’è e quali sono gli esponenti principali

Pop art: cos’è e quali sono gli esponenti principali

L’arte è da sempre il modo con cui l’uomo esprime se stesso attraverso il suo tempo. L’arte è di certo la cartina tornasole dei tempi e di tutti i cambiamenti sociali in cui è immersa. L’artista è colui che esprime un sentimento elaborato attraverso il suo tempo e si serve degli strumenti stessi del suo tempo. Una delle correnti artistiche che ha più segnato la rottura con il passato e ha rivoluzionato la storia dell’arte è di certo la pop art.

Cos’è la pop art?

La pop art è una corrente artistica che appartiene al XX secolo, in particolar modo alla seconda metà del secolo. Il suo nome è l’abbreviazione di “popular art” ovvero arte popolare proprio perché aveva l’intento di segnare un punto di rottura con il concetto di arte che si era avuto fino a quel momento. L’arte, secondo la dicitura classica, è sempre stata qualcosa che rappresentasse il bello nella maniera più assoluta. La realtà spesso non è tale e ha lati oscuri, lati oscuri che l’arte fino a questo momento non aveva preso molto in considerazione.

Con la pop art ha fatto il suo ingresso nell’arte la contemporaneità in tutte le sue forme. L’utilizzo di oggetti di uso quotidiano a cui tutti hanno accesso è la prerogativa di quest’arte di rottura. I maggiori esponenti della pop art furono Roy Lichtenstein che portò alla ribalta e soprattutto rese accessibili al grande pubblico i fumetti. George Segal, che utilizzò il gesso per creare statue che esprimessero i gesti più quotidiani e meno “eroici” rispetto all’arte classica. Ma di certo colui che più di tutti viene conosciuto e ricordato come il massimo esponente della pop art è Andy Warhol.

Chi era Andy Warhol?

Andy Warhol è colui che portò i veri e propri beni di consumo sul livello dell’arte. Andy Warhol utilizzava i beni di consumo per le sue opere proprio per dimostrare quanto qualunque cosa possa trasformarsi in arte e soprattutto quanto il consumismo sfrenato sia entrato a far parte delle nostre vite. Quello che Warhol espresse anche attraverso la cinematografia è la perdita di importanza dell’arte. L’arte è da sempre vista come qualcosa di unico e non riproducibile. Quello che lui fece fu proprio di smitizzare l’arte, rendendola dozzinale, riproducibile e quindi rendendola un prodotto in serie.

La meccanizzazione dell’arte è di certo una rappresentazione più ampia della meccanizzazione della vita stessa. Una delle opere più famose è la rappresentazione e l’utilizzo dei barattoli di pomodoro Campbell con cui Warhol sancì l’ingresso del mondo pubblicitario nell’arte. La feroce critica verso il pubblico che ormai si era standardizzato e completamente uniformato perdendo identità rappresenta alla perfezione l’era moderna e contemporanea. Andy Warhol con i suoi “15 minuti di celebrità” che tutti avranno è di certo stato anche il precursore del XXI secolo e dell’era digitale.

Serena

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