Ortopedia pediatrica: quando sottoporre il bambino a un controllo?

Ortopedia pediatrica: quando sottoporre il bambino a un controllo?

Durante la crescita di un bambino è fondamentale controllarne lo sviluppo, monitorando ogni fase affinché si possa intervenire prontamente in caso di anomalie. Nonostante le malattie congenite non siano così diffuse, patologie ortopediche come il piede piatto, la scoliosi e il ginocchio valgo sono invece abbastanza frequenti. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’ortopedia pediatrica, per proteggere in maniera adeguata i propri figli.

Di cosa si occupa l’ortopedico pediatrico?

L’ortopedia pediatrica è una disciplina medica rivolta ai bambini, con cui i professionisti si occupano dei disturbi che colpiscono l’apparato muscoloscheletrico. Si tratta di una branca particolarmente importante, poiché durante la fase di sviluppo possono manifestarsi problemi e patologie, le quali se non trattate immediatamente possono comportare conseguenze anche gravi in età adulta.

Come ci spiega il dott. Petrazzuoli, specialista pediatrico a Caserta attivo presso il Centro Medico Petrazzuoli, una struttura poliambutoriale che offre servizi qualificati in tutti i settori della medicina infantile e per adulti, è fondamentale accompagnare la crescita dei bambini e monitorare ogni minimo dettaglio. Anche una piccola anomalia può far emergere un problema più serio, perciò è indispensabile far controllare periodicamente i propri figli per assicurare loro uno sviluppo normale e sano.

Quali sono le patologie ortopediche che colpiscono i bambini?

A differenza degli adulti, in cui la struttura ossea e quella muscolare si sono formate completamente, nei bambini fino a 18 anni d’età è importante verificare che la crescita muscoloscheletrica avvenga in maniera corretta. I piccoli possono presentare delle patologie diverse rispetto agli adulti, in quanto il loro sistema di supporto è estremamente delicato e piuttosto vulnerabile.

Ad esempio potrebbero manifestarsi delle malformazioni congenite, già dal concepimento oppure con l’avanzare degli anni, una condizione che colpisce soltanto in Italia circa 54 mila bambini l’anno, ovvero il 5% circa della popolazione infantile. Queste patologie sono considerate delle malattie rare, tuttavia è necessario evitare di sottovalutare tale possibilità, monitorando lo sviluppo del piccolo in ogni momento della crescita.

Questi difetti comportano un’alterazione nell’apparato muscoloscheletrico del bambino, rappresentando un pericolo anche grave per la sua incolumità. Tra le malattie congenite più diffuse ci sono l’anencefalia, la displasia dell’anca, le malformazioni del rachide, i piedi piatti, il ginocchio valgo e la scoliosi. Alcune patologie sono più frequenti nei primi anni, come i piedi piatti, altre invece in età prepuberale, come la scoliosi.

Patologie ortopediche dei bambini: cause e prevenzione

Le cause possono essere diverse, ad esempio ereditarie o esogene, quindi provocate da una serie di fattori esterni. Per diminuire i rischi è essenziale seguire un comportamento salutare durante la gravidanza, evitando il fumo, facendo attività fisica regolare e seguendo un’alimentazione sana ed equilibrata. Inoltre non bisogna entrare in contatto con sostanze chimiche, monitorare il piccolo in presenza di casi in famiglia ed effettuare sempre uno screening prenatale.

Allo stesso modo bisogna continuare il monitoraggio del bambino dopo la nascita, rivolgendosi a un ortopedico pediatrico specializzato in grado di accompagnare la crescita del piccolo. In questo modo è possibile pianificare degli incontri regolari, per scoprire immediatamente eventuali anomalie e intervenire subito senza perdere tempo prezioso.

Ortopedia: l’importanza di una diagnosi precoce nei bambini

Si sente spesso parlare di prevenzione, l’arma più importante per curare la propria salute e soprattutto quella dei bambini. Infatti anche per le patologie ortopediche dei più piccoli rappresenta la soluzione più efficace, con cui proteggere realmente i propri figli evitando complicazioni e danni permanenti. Alcuni disturbi ortopedici sono davvero difficili da riconoscere, specialmente da parte di una persona comune, situazione che richiede il parere di un professionista esperto.

Intervenire per tempo in presenza di malattie che colpiscono i muscoli e l’apparato scheletrico, permette di aumentare significativamente le chance di recupero. Ciò consente di pianificare una riabilitazione personalizzata, correggendo ad esempio la postura del bambino, prescrivendo farmaci laddove necessari, oppure l’utilizzo di ausili che aiutano a migliorare l’anomalia.

Quando sottoporre il bambino a una visita ortopedica?

Le visite ortopediche dovrebbero accompagnare tutta la crescita del bambino, partendo già in età neonatale. È fondamentale, infatti, che il neonatologo verifichi l’integrità muscoloscheletrica del piccolo subito dopo la nascita, per accertarsi di eventuali malattie congenite. Una seconda visita è da effettuarsi a breve distanza, poiché la patologia potrebbe manifestarsi dopo qualche giorno o settimana di vita.

Durante l’infanzia è indispensabile monitorare lo sviluppo, molto delicato soprattutto fino al raggiungimento del 4/5° anno d’età. Durante questo periodo il bambino impara a gattonare e a camminare, dunque è necessario controllarne la postura e la presenza di eventuali problematiche alle ginocchia, ai piedi e alla colonna vertebrale. Successivamente è possibile diminuire la frequenza degli incontri, mantenendo però una cadenza almeno annuale.

In età prepuberale è essenziale continuare le visite, per individuare la comparsa di patologie ortopediche come la scoliosi, curvature della colonna vertebrale più o meno accentuate, la conformazione dei piedi e la presenza di anomalie alle ginocchia. L’ortopedico pediatrico dovrà proseguire i controlli fino al termine dell’adolescenza, per garantire la perfetta salute del bambino e il suo ingresso nell’età adulta, un appoggio indispensabile per assicurare la salute dei propri figli e migliorarne la qualità di vita da grandi.

Redazione