Triangolo delle Bermude: tutto quello che c’è da sapere sul mistero più famoso

Uno tra quelli che sembrano i più grandi misteri che affascinano l’uomo da sempre è Il Triangolo delle Bermude. Questo è un luogo mitico che si trova nell’Oceano Atlantico settentrionale, che ha proprio la conformazione triangolare e che, secondo il mito, ha la possibilità di far scomparire le navi. In realtà questa zona è stata poi molto battuta e studiata e tutti i fenomeni che la riguardano sono stati svelati.

Il triangolo delle Bermude

La conformazione di questo luogo è davvero a triangolo con 3 vertici. Il vertice nord è in realtà il punto più a sud dell’isola principale di questo Arcipelago delle Bermude. Il vertice sud è il punto più orientale che coincide con un’isola molto famosa, quella di Portorico. Infine, l’ultimo vertice, è il vertice Ovest non è nient’altro che il punto che si trova più a sud della penisola americana della Florida.

Questa è una zona di mare decisamente vasta più grande di un milione di chilometri quadrati. E’ a partire dagli anni ’50 che esso è iniziato ad essere considerato come un luogo misterioso con episodi di sparizioni. Nella cultura di massa, infatti, in quegli anni si è sviluppata la convinzione sempre più fortificata che alcune sparizioni avvenute nell’800 circa, di navi e aeromobili, siano avvenute per una strana forza che si trova all’interno questo triangolo di questa zona. Anche per questo motivo è stato rinominato “triangolo maledetto” oppure anche “triangolo del diavolo”.

In particolar modo risale al 1974 il best seller che si intitola proprio “Bermuda, Il triangolo maledetto” di Charles Berlitz. In questo libro spiegava questi fenomeni misteriosi che egli appunto accostava alla presenza addirittura di creature aliene e a fenomeni del paranormale. Studi recenti hanno semplicemente messo in luce la vastità di questa zona. Questo ha sottolineato la possibilità che le navi siano semplicemente affondate e mai più ritrovate.

Le prove scientifiche

Le prove scientifiche degli studiosi, infatti, affermano come questa non sia una zona assolutamente così diversa da molte altre e che gli incidenti abbiano la stessa densità rispetto a molte altre zone. È probabile che la densità del traffico aeronavale abbia di certo aiutato e favorito l’affondamento di più navi rispetto ad altri luoghi, alimentando il mito.

Tuttavia nonostante ciò una, minoranza comunque esistente di studiosi, ritiene che in questa zona di mare effettivamente gli incidenti siano stati molto maggiori rispetto alla media. Anche se la spiegazione non è assolutamente soprannaturale, ma semplicemente legata a fenomeni naturali. Un’ipotesi è stata formulata ad esempio dai ricercatori dell’università di Southampton. Ipotesi secondo cui sarebbero delle onde anomale che raggiungerebbero l’altezza di 30 m a far affondare le navi. Esse creerebbero una sorta di vortice marino, in cui le navi vengono come “risucchiate”. Fenomeno di certo curioso, ma che nulla a che vedere con l’occulto.

Serena